I love shopping low cost


Dopo un anno di attesa posso indossare uno dei miei abitini preferiti, il vestito a pois bianco e blu al quale ho deciso di abbinare le economicissime ballerine grige comprate in Spagna… ovviamente, accompagnate dalla clutch dello stesso colore e tutto del marchio Sfera (qui e qui gli articoli)

La moda low cost fa per me, fa per quelle come me che hanno la necessità di essere sempre carine, in molte occasioni, ma senza dover spendere troppo per vestirsi. Da quando mi realizzo gli abiti e faccio economia sulle marche, ho un guardaroba molto più nutrito, cosa che in passato difficilmente avveniva. Di solito andavo con mia mamma a comprare un po’ di vestiti a settembre, prima dell’inzio del freddo, a novembre per il mio compleanno, a gennaio per gli sconti e a aprile/giugno per rifocillare l’armadio estivo. E compravo poco poco… generalmente un paio di jeans, un paio di scarpe e deu magliette… Adesso, con il fashion low cost è tutto molto più semplice, sia perchè non ho bisogno di aiuti dai miei genitori, sia perchè posso acquistare più cose e più spesso.

Riguardo alla qualità, beh… un abito di H&M o di Zara non è certo un Gucci, ma sono rimasta molto male quando al primo lavaggio mi si rovinò una maglia di Patrizia Pepe e anche quando il maglione azzurro di Cotton Belt si trasformò in un golfino per Barbie. La qualità non sempre sta nella cifra esosa o comunque elevata. Chiaro è, d’altro canto, che un abitino di H&M per quanto carino non potrebbe, forse, essere l’occasione giusta per rivestirsi ad una cerimonia. Tutto sta in relazione a cosa ci serve e a dove lo indosseremo, ogni capo d’abbigliamento va a braccetto con l’occasione di essere indossato e osservato. Nel mio piccolo, sono molto soddisfatta della moda per “poracci”.

 


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La teoria delle infradito

Finalmente, l’estate.

Siamo ancora a maggio, ma io nelle mezze stagioni ci spero sempre…  mi sono accorta che l’estate era arrivata quando ho visto il gatto spiattellarsi sulle mattonelle fresche, andare a dormire sotto il letto dei miei nelle ore della mattina, sentire la copertina in cotone sul mio letto pesante come se fosse un piumino e iniziare ad usare il climatizzatore puntandolo in modalità 4 su viso e piedi.

Poi mi sono guardata attorno e, come ogni estate, mi sono trovata a rabbrividire in un mistone tra l’orrido e lo schifato alla vista della cosa che più odio dei mesi estivi: le infradito in città.

Nelle scuole, all’università, nei negozi, negli uffici, eccole li, da maggio a settembre, orride ciabattine che, seppur con vene sofisticate, sempre ciabatte rimarranno. Non c’è più un contegno, un decoro, perchè oggi si indossano le ciabatte anche per andare a cena fuori il sabato sera. Ieri in gelateria c’era una tizia con le havaianas rosa: ma si può? In città c’è di tutto, dalle cacche di cani ai mozziconi di sigaretta, alle gomme che ripetutamente mi ostino a pestare contro la mia volontà; dai i tubi di scarico delle macchine, alla polvere che si alza con il vento (e Prato è ventosa). Per favore, non adducete scuse assurde del tipo “fa caldo e il mio piede deve respirare”, perchè ci vuole sempre un contegno. Evito di andare all’università con le magliette troppo scollate, non capisco perchè molti invece si permettono di andare a lezione o a fare esami con le ciabatte. Volete pure un ombrellone o vi basta un po’ di crema abbronzante? E poi quel rumore odioso che fa il piede mentre cammina, quel rumore che nasce quando il tallone si stacca e si appiccica alla suola della ciabattina, rumore che tocca sia le havaianas che le infradito con il tacco.

E non venite a recriminare il fatto che ci sono ciabatte e sandalini, che le havaianas sono di gomma e adatte per mare e piscina, mentre esistono infradito chic con lustrini, strass e pietre: sempre di ciabatte stiamo parlando (un po’ come se fosse un maiale rivestito a festa, sempre di maiali si parla).

Ok, io forse esagero perchè l’estate i miei piedi la passano coperti dentro graziosi calzini e Converse, oppure nelle ballerine che, si sa, con 35 gradi all’ombra, è bene non togliere mai…Ma a questo punto mi chiedo: è meglio un piede un po’ sudaticcio, oppure un piede zozzo? Io ho visto come diventano neri i piedi dopo una giornata a passeggio in centro a Firenze o a Prato, ho visto come si anneriscono i talloni e la parte laterale esterna del piede. Una volta ho provato anche io, ho voluto testare e al mio ritorno a casa ero disgustata dalle zozzerie che ero riuscita a raccogliere.  Ammetto che esistono modelli di sandalini/ciabatte che sono davvero carini, io stessa ne ho comprati due paia lo scorso anno e sono perfetti per la spiaggia o per la piscina, ma proprio non riesco a pensarli per vivere le strade della città, mi rifiuto.

E i peggiori di tutti sono gli uomini. Quei piedoni pelosi mostrati con disinvoltura per me sono pessime visioni che mi fanno rimpiangere i tempi delle Timberland.

Jersey Shore a Firenze e la vergogna di ospitare gente così….

Cari lettori, con rammarico stamattina mi sono dovuta documentare su un programma talmente stupido, volgare e grezzo che mi sono vergognata di stare googlando “Jersy Shore”. Se avessi voluto studiare a fondo la cosa, mi sarei dovuta sorbire le puntate in streaming, così avrei capito meglio di che cosa si parla. Generalmente non giudico mai il pacchetto chiuso, preferisco aprirlo, studiarne il contenuto e, magari, andare a buttarlo nell’immondizia immediatamente.

Ma stamani no.

Ho ancora un briciolo di materia grigia funzionante nella mia calotta cranica, mi rifiuto di andare così in fondo, mi basta sapere, come scritto su Wikipedia, che “Jersey Shore è un reality show di MTV in onda da dicembre 2009, trasmesso anche in Italia su MTV Italia. È basato su otto giovani italo-americani che vengono filmati nella loro trasferta estiva nel Jersey Shore (nella prima e nella terza stagione) e a Miami Beach (nella seconda). Nonostante le numerose critiche sul fatto che la serie ricalcasse gli stereotipi italiani, il reality riscuote oggi un grande successo in tutto il globo, grazie alla sua trasmissione sulla maggior parte dei canali di MTV del mondo.”

In parole povere: tamarri osservati da tamarri. Gente mal (s)vestita che non fa altro che bere, bestemmiare, scazzottarsi  e fare sesso selvaggio. Al loro confronto, i gieffini nostrani sembrano neolaureati di Oxford che lavorano alla Crusca.

Il copione è sempre lo stesso: orde di mentecatti spesso ignoranti sbavano ore e ore davanti alla tv ad osservare vite e misfatti di gente che regredisce ad animali ogni volta che apre bocca o ogni volta che si cambia vestiti.

Disgraziatamente ho letto che è stata firmata una trattativa con MTv Italia e con il Comune di Firenze per girare la quarta stagione di questo reality così amato proprio nella città d’arte per eccellenza, la culla del Rinascimento.

Chiunque viva a Firenze o dintorni sa bene che la città è presa d’assalto da studenti americani che trovano libero sfogo alla loro voglia di birra e superalcolici che tanto è tenuta a freno dalla polizia americana fino ai 21 anni. Non è raro vedere ragazzini grassottelli e biondicci completamente sbronzi girare in infradito durante le fredde notti di gennaio ostentando la loro ubriachezza molesta. Con gli anni Firenze è stata rinominata dagli studentelli amerregani “Party Town” o “Drinking Town” ma solo ultimamente sono state prese misure un po’ più restrittive. Il problema potrebbe ripresentarsi sotto una forma peggiore, a mio modestissimo parere, se un rality tanto stupido e lercio quanto Jersey Shore venisse girato proprio per le strade della nostra città. Pubblicità negativa, alcolisti non proprio anonimi, donzelle vestite come prostitute…. ma che schifo.

Sarebbe come mettere un babbuino davanti al David.

Il bello è che il Comune sembra quasi costretto a collaborare dando il via libera alle riprese solo sul suolo pubblico, in quanto se non lo facesse, la produzione del programma potrebbe appellarsi alla libertà di espressione e allora sarebbero c***i amari.

Ora mi chiedo se a breve, ogni volta che avrò voglia di una birra in Santa Croce o di fare quattro chiacchiere con gli amici al Piazzale, mi toccherà assistere involontariamente allo scempio della città conseguente alla presenza di tamarri acefali. Tutto questo è molto brutto, preoccupante. La dice lunga sul livello di intelligenza medio dello spettatore mondiale e sull’offerta televisiva. Ho studiato storia della radio e della televisione ma non ci vuole un esame da 9 cfu per rendersi conto che la Tv, a distanza di 60 anni, ancora sforna miti e idoli e che tutto ciò che viene prodotto è la naturale conseguenza di ciò che è desiderato dallo spettatore. Si torna a casa, si spenge il cervello (mai acceso????) e si accende la scatola magica.

ma chi è questa balenottera di un metro e venti per tanti chili di rozzità?

mamma che tamarro... a firenze non ce lo dovrebbero nemmeno fare entrare

Forse una scrofa di fattoria sarebbe vestita meglio di una qualsiasi di loro...

Uomini tremate, le Kelly son tornate!!!!!!

Oh mio dio, oh mio dioo!! Ieri il mio shopping radar ha iniziato ad illuminarsi e i miei occhi a farsi ancora più grandi e lucidi di fronte alla vista delle nuove Glossy Kelly Bag di Camomilla Milano. Come sapete, sono una fan a tutti gli effetti, mi sono letteralmente innamorata della meravigliosa maxi borsa rossa che mi ha regalato Fabio per il compleanno, quando posso rubo quella in versione blu a mia mamma e, purtroppo, poche volte riesco ad indossare la Kelly Bag in verione mini nera (non c’entra nulla!!). Passando per Pistoia ieri ho notato con la coda dell’occhio mentre stavo guidando (da notare quindi come i miei occhietti siano addestrati ad individuare oggetti da comprare nonostante sia lontana oppure sia impegnata in qualcosa di più importante) che da Chicche di Moda avevano in vetrina una Glossy Kelly Bag bianca. Oh-mio-dio-. Bianca. Cioè… è uscita la collezione nuova!!!

Deliziatevi con questi colori strabilianti, perfetti ovvio per l’estate ma soprattutto, ne sono sempre più convinta, da usare rigorosamente in inverno, per dare colore ai cappotti scuri e alle giornate tristissime…


Adoro la versione bianca… potrei approfittare del fatto che la mia mamma cercava proprio una borsa bianca per il suo guardaroba estivo…. però, quella turchese è favolosa!! La voglio!! Voglio la versione media o piccola, nè la mini nè la maxi (due mi bastano!!) della versione turchese. Oddio, però, anche quel rosso fragola è davvero meraviglioso. Dovrò vderle dal vivo, magari somiglia troppo al rosso che già ho… si, si devo assolutamente andare da Camomilla a Prato o da Chicche di Moda a Pistoia e verificare personalmente… e se poi le volessi comprare? Potrei spendere 38 euro per la borsa turchese in versione portadocumenti. E’ da Natale che la cerco… mmm….. sono su di giri!! Meraviglia!!!

Fine dei lavori!

Fine dei lavori, per adesso mi godo un po’ di riposo… si, riposo… domani sera sarò occupata fino a nottata al Politeama Pratese per la finale del festival il Bacchino. Saremo lì in diretta radiofonica e domani tocca proprio a me la diretta!! Accidenti, non sono abituata a stare al microfono, le mie mansioni sono dal dietro le quinte. Beh, s’impara, giusto?? Se avete voglia di ascoltare la diretta (immagino di no, perchè domani è sabato sera e se avete un minimo di vita sociale uscirete) oppure volete sentire le registrazioni (e questo lo potete fare anche se avete una vita sociale, non ci sono scuse!!), andate sul sito di Radio Spin, ci sono tutte le puntate, comprese quelle registrate durante le serate del Bacchino!

Passiamo ai lavori in corso…. ho finalmente finito il vestito bianco e stretto un po’ quello in stile “navy”… che ve ne pare?? Dal momento che appesi o distesi sul letto non rendono l’idea di come sono fatti, domenica li indosserò e farò qualche scatto..

Visto appeso alla gruccia sembra un abitino per mega tettone, ma il bustino è molto lungo e come vi ho detto, gli abiti appesi non rendono affatto. Ho steccato la parte sul seno e attorno al giro vita (stupendomi di quanto il mio sia piccolo!! LooooL!!!) e ho dato una pieghetta sulla parte inferiore. Vorrei indossarlo con il coprispalle di micro paillettes nere e un paio di parigine, sempre nere… che ne pensate?

So già che se ci andrò a giro per Plato Prato, ci saranno un sacco di fighette di legno e tamarri di periferia ignorantelli che mi scruteranno con i loro giudizievoli sguardi di disgusto e non vedo l’ora che accada!!

Purtroppo per il momento non posso indossare nè l’uno nè l’altro dato che il caldo non si decide a venire e la sera mi tocca stare con il giacchino… >_< !!

Work in Progress….

Lentamente, moooooolto lentamente!!! Questo però è stato l’unico abito che,a lavoro quasi concluso, non ha bisogno di molti cambiamenti. L’ho provato una sola volta e è quella giusta… certo, c’è da sistemare il cinturino stringendolo di qualche cm, c’è da tagliare lo scollo e farlo più profondo, ma il clou del lavoro è finito. Ora manca solo una sottogonna bianca. La odio, ma non amo mostrare le natiche al mondo anche se ultimamente mi succede spesso…. folate di vento che alzano il mio vestito blu nel centro di Pistoia (nota: con mutande rosse con i gatti), trasparenze inaspettate… che rincoglionita.

Non vedo l’ora di indossarlo, certo senza pantacollant! Ho giusto un coprispalle nero in micro paillettes che ci sta da 10!