Tulle, tulle come se non ci fosse un domani. Nuvole chiare che coprono il corpo, bustini così stretti che mi hanno fatto pensare alla scena di Via col Vento in cui Mamy dice: “non respiri Mis Rosella!”; poppe al vento, lustrini e perline. Scomodità più totale. E’ questo un abito da sposa. Complice il programma “Abito da sposa cercasi” e la mia più totale incomprensione della necessità di sposarsi e, soprattutto, di avere una cerimonia costosa, io e la mia amica Elisa, abbiamo deciso di “sposarci”.
Il primo vestito è effettivamente bello, mi dava un’ aurea sublime e delicata, quasi sembravo una sposa vera. Indubbiamente meraviglioso, questo abito semplicissimo esaltava le mie forme, dandomi un vitino di vespa da paura e evidenziando il seno. Il bustino, per quanto scomodo, era delizioso: in vita c’era un fiore formato da tanti fiocchi e sulla schiena, la chiusura a cerniera arricchita da tre piccoli fiocchini. Tutto sommato è portabile, la taglia che ho indossato era una 42, troppo stretta sulla mia “parte alta”, ma comunque comodo, soprattutto perchè la gonna non era nè pesante nè ingombrante. Ho capito di poter stare bene anche con un abito lungo. Ho chiesto di provare abiti corti; me ne hanno dati due: uno lungo con gonna staccabile e uno color verde acqua. Il primo era tremendo: pesava una decina di chili, strapieno di sottogonne e ingombrante stoffa lucida a pieghe sul busto (ingrassa!) e piegata con rouches. Mi sono sentita un dolcetto a metà tra la decorazione dei cupcakes e la meringa bianca.
Su questo verde acqua, con bustino bianco e gonna vaporosa (il coprispalle era in più) ci ho realmente lasciato il cuore. Tempo fa, Elisa mi ha promesso di farmi un abito simile, con corsetto bianco e gonna azzurra… bene, adesso abbiamo il modello reale a cui ispirarci. Ovviamente senza perline 🙂
L’ultimo che ho provato è stato il modello principessa: immenso, gonfio, scomodo. Strumento di tortura rumoroso, caldo e pericolosamente ingombrante. Mi chiedo ancora oggi come una donna possa pensare di costringersi dentro un vestito simile. E’ impossibile sedersi, mangiare, camminare e muoversi con scioltezza. Bello l’effetto bicolore (peccato non si veda nella foto) dato dalla gonna rosa cipria con una cascata di strass a contrasto con la fusciacca grigio perla, sempre di tulle, che avvolgeva il bustino fino a sotto il seno. Sopra era un tripudio di fuori di tulle arricchiti si strass. OMG. Se non altro, con un abito del genere, puoi evitare i tacchi alti (come fanno a starci tutto il giorno???) e mettere le ballerine..
Per la mia amica, abbiamo pensato a un modello “serio” e a uno, come amano definirlo le appassionate di matrimoni, romantico. Ma a me sembrava uno spumino alla pesca guarnito di fiori di zucchero.
C’è chi ci ha additate come profanatrici di posti sacri, gente che sputa sui sogni altrui; c’è chi ci ha accusato di avere una voglia intrinseca e inconscia di sposarci e che siamo soloinvidiose delle spose principesse 26enni. Bene, a questa gente noi rispondiamo sorridendo e dicendo, semplicemente, che ci siamo divertite. Avevamo la curiosità di toccare questi abiti costosissimi, di vedere come ci sarebbero stati addosso (io più che altro ero curiosa di sapere come stavo in lungo, dato i miei 160 cm di altezza), volevamo sapere come fosse indossare un corseto (ora lo so, ed è scomodissimo!! a meno che non sia su misura) e un abito scomodo, ampio come un costume ottocentesco e vaporoso come una nuvola. Adesso che lo sappiamo, siamo entrambe ancora più convinte che quel giorno nella nostra vita non arriverà mai. Non solo per l’abito, chiaro…
Sono assolutamente d’accordo!
Sai cosa mi spiace ancora di più? che il couture din questo tipo sia sempre più relegato a questa nicchia, come se un abito con bustino debba essere per forza da sposa o goth, in pratica un costume vero e proprio per interpretare qualcun’altro a tempo determinato.
Baci,
Momo
il mio abito con bustino sarà indossato spesso! Elisa me lo porterà a Siviglia una volta terminato 🙂
concordo pienamente!
il mio vestito era davvero molto semplice…dovrei farvi vedere una foto di quel giorno 🙂
Mi piace il secondo (quello corto). Lo trovo delizioso, soprattutto dietro. Anche per la tua amica mi piace il secondo…soprattutto per il colore!
Ah io sono stata una sposa super brava, ho scelto il mio abito in 20 minuti scarsi hahahahah
ahahah complimenti! 🙂 Il secondo corto era il mio preferito, sicuramente avrei scelto quello se mi fossi dovuta sposare. Infatti la mia amica me lo fa, tutto per me, ovviamente per uscirci la sera 😀
Secondo me il secondo, quello con la gonna staccata, ti stava bene, ma anche l’altro corto! e il secondo della tua amica è stupendo *.*
Anni fa ero molto più ostile al matrimonio, ora mi sento di dire che un giorno vorrei sposarmi: chiesa o comune, fa lo stesso, ma nessuno mi impedirà di indossare un abito da sogno (e non necessariamente bianco)! 😀
la mia amica la preferisco con il primo.. il secondo è esagerato, immenso, troppo! Il primo abito corto non mi piace per niente, è tremendo XD
Io anni fa non ero ostile al matrimonio, non ci pensavo proprio. Poi gli amici hanno iniziato a sposarsi e mi sono fatta domande. Non lo vedo necessario, eccezion fatta per il riconoscimento legale dello stato di famiglia, a tutela dei partners e dei figli. In quel caso, andrei in comune, firmerei e me ne andrei. L’istituzione, quello che c’è dietro, e tutto il resto, benchè da bambina potesse piacermi l’idea, non fanno per me. Anzi, non hanno mai fatto per me, perchè non mi sono mai trovata a sognare ad occhi aperti o non ho mai creduto che quello fosse il sogno della mia vita.
Concordo con Fashion cat sull’idea del matrimonio.
Quanto ai vestiti, mi piace molto il primo! Anni fa feci una sfilata con gli abiti da sposa, indossai quello di una signora sposatasi negli anni 50, lungo, maniche lunghe e accollato, e quello di mia madre gonfissimissimo, con la gonna piena di tulle, i petali alla cintura, gli spalloni sbuffosi…bellissimo, ma mi sentivo troppo a disagio!
io mi sono messa quello di mia mamma nel 2002, sempre per una sfilata.. Un dior dell’81 troppo auestro: collo alto, maniche lunghe larghe e riprese con polisini strettissimi, cintura strizzata in vita e gonna lunga e strascico. Acconciatura con toupé e fiori freschi.. troppo bambola, troppo rigida. Ok, erano anche gli anni ’80…
io mi sono appena risposata per la seconda volta. entrambe le volte in Comune. ma come si fa a dire Chiesa o Comune fa lo stesso???? scusa Fashion, non posso tacere, c’è una differenza enorme e se non lo sai vuol dire che ti sposi con una leggerezza enorme, più di me al primo matrimonio quando avevo solo vent’anni.
quanto agli abiti da sposa: su misura e in sartoria, non c’è altra possibilità!