Eravamo a metà degli anni ’90 e ricordo ancora la faccia orripilata che ho fatto quando, nel giardino della scuola, una mia amichetta arrivò con ai piedi un paio di sandalacci con sughero e fibbiette colorate. Erano appena arrivate le Birkenstock.
Personlamente, le ho sempre detestate, trovandole orribili, antisesso, antifemminili e, quelle con fascettina doppia, antitoccaggio donna/uomo. Della serie, un uomo in sandali non lo toccherei neanche con la punta di un bacchiolo, come dice mia mamma, che a lei i proverbi toscani le vengono fuori proprio bene. Si, sono “razzista” su questo frangente. Mi si presentasse davanti un uomo in sandali da frate o in ciabatte, non ce la farei, avrei una sorta di rigetto.
Poi arrivò l’università e mi scontrai con la fastidiosa presenza dei ragazzi del collettivo di lettere, gente cresciuta a pane&quattrini, pluritrentenni perennemente fuoricorso, buoni solo a rollarsi canne e romperti le scatole mentre mengi a mensa urlandoti “assassino” appena ti vedono addentare qualcosa di appartenente al genere animale. Le fidanzate dei maschi del collettivo indossavano e indossano tutt’oggi, quello che credo sia l’apoteosi del brutto made in Birkenstock: le ciabatte mayrjane. Punta rotonda, listino alto sul collo del piede e tallone scoperto. Non so voi, ma in base alla mia esperienza, le ragazze le indossavano rigorosamente con il calzino.
Pensai che il fondo si fosse già toccato, che la moda non avrebbe partorito altro di orribile e molto costoso ma, chiaro, mi sono sbagliata. Ma dopo l’anno delle Isabelle Marant e delle sue sorelle low cost (ergo: la sneaker con la zeppa interna), questa è stata l’estate, passatemi il francesismo, della scarpa di merda.
Non trovo altre parole per espiremere al meglio il concetto.
Zatteroni inutilizzabili di colori improbabili, quali il bianco latte o il nero (che in estate ha sempre il suo “che schifo“) e ciabatte da piscina. Vere e proprie ciabatte pagate anche fior fior di quattrini.
La collezione primavera estate di Zara, che vi postai in anteprima lo scorso febbraio, non era che un piccolo antipasto di quello che ci ha riempito gli occhi durante l’estate e che, oioiii, lo farà anche in inverno. Con la piccola differenza che con il freddo, ci si mette il calzino.
Il grande portatore del vessillo dell’Orribilino 2014 è lui, il nostro burlone Jeffrey Campbell.
Si sa che a me proprio non piace, son di parte, ha sempre prodotto scarpe da passeggiatrice, in perfetto stile Geri Halliwell 1996 ma, suvvia, un po’ di oggettività ragazze.
Queste scarpe sono brutte, proprio brutte. Sono convinta che chi cede ad acquistarle, lo faccia per il semplice fatto di seguire una tendenza, perchè vanno di moda.

La ciabatta con il calzino. Abbiamo tanto rotto le scatole con questa storia “i tedeschi sono sempre con i sandali e i calzerotti bianchi”, che mi rifiuto di pensare che qualcuna di voi italiane cederà alla tentazione.
Per non parlare delle classiche ciabatte, quelle che se anche Jeffrey mi ci mette su dei glitter, non riuscirà mai a farle apparire belle.
Queste “scarpe” sono Il Male, una piaga che dilaga e si doffonde a macchia d’olio tra quelle “cioè, te non capisci, non lo vedi come sono anderground? cioè anche un po’ britiscstail e ipster”
Credete che quella peste nera delle calzature sia solo un fenomeno di nicchia per le amanti dell’estremo Campbell? Bene, eccovi altri esempi
Sono veri e propri carrarmati, alcuni più fantasiosi di altri –basti pensare alle borchie, le fibbie, le scollature, le spuntature e i platform tutto in un’unica calzatura– che rendono la camminata goffa e rozza e, ragazze, se questo non vi basta a farvi storcere il naso, allora leggete bene quanto segue: VI FANNO LE GAMBE TOZZE. Sembrate papere con i polpacci di un calciatore e le caviglie di una gestante al 9 mese; sembrate più basse e non rendono giustizia alle vostre gambe. Persino le ballerine riescono a slanciare di più, e ho detto tutto.
Non solo sono orrende ma io avendo già il polpaccio grosso non potrei mai indossarle comunque! che ci troverà mai la gente non si sa comunque!
ci trova il fatto che vanno di moda. Probabilmente sono anche comode, ma posso trovare mille altri modelli diversi altrettanto comodi
sono urende 😦
Son orrende davvero, JC sa sempre sfornare certe chiccherie che te lo raccomando! XD
da me va alla grande, c’è un negozio di calzature storico in centro che vende praticamente solo i suoi troiai
Mi viene da vomitare.
hahaaah coincisa direi 😀
Mio Dio, ne ho parlato anch’io tempo fa, fanno seriamente schifo (stavo per scrivere un’altra cosa ma mi sono auto censurata!)! Come con le Lita non comprendo come si possano definire “belle”, posso capire “alla moda”, ma belle no, dai, sono sproporzionate, per niente femminili, bo!!
appunto, non comprendo il motivo per cui farsele piacere. Perchè qui, intendiamoci, si tratta proprio di farsele piacere.
brutte è un complimento….
vero, appunto ho usato il francesismo XD
Mamma che brutte le scarpe Jeffrey Campbell, ne ho viste in giro a dozzine e ogni volta mi chiedo ‘perché?’… Anche le Birkenstock orribili, poveracci quelli che devono metterle per ragioni ortopediche!
guarda, negli ultimi anni le birkenstock si sono riprese con i modelli dalle fibbie più piccole… restano comunque bruttine eh
Omg!