C’era una volta una gonna in lino bianco firmata Cotton Belt (marchio, se la memoria non mi inganna, d’oltre oceano poco conosciuto), molto di moda nella primavera 2002.
La moda delle 16enni del tempo, non è affatto come oggi, che le vuole stramagre a fare squat e addominali per il belly slot, coperte da micro-hotpants con la chiappa di fuori e il top crop con cui mostrare l’ombelico… anzi, i nostri babbi stavano pure tranquilli nel mandarci in giro per il mondo, che tanto non ci si vestiva come delle passeggiatrici! La moda del tempo prevedeva gonne longuette appena sotto l’ombelico, da una linea abbastanza dritta, in estate spesso venivano proposte soprattutto in lino o jeans, mentre per l’inverno si trovavano anche in tessuti pesanti e in pelle (Miss Sixty ne propose un modello favoloso in ecopelle, con spacco laterale, da far invidia alle più moderne pencil skirt).
Insomma, questa gonna l’ho adorata dal primo momento in cui l’ho vista, il suo disegno floreale sembra dipinto ad acquarello, senza contare che il colore azzurro acqua è il mio preferito. Sono legata a questa gonna per i ricordi a lei legati di un paio d’estati meravigliose (chiamatemi accomulatrice, ma preferisco di più associarmi alla filosofia di Marcel Proust) e scelsi di conservarla con cura. Poi è rispuntata dal nulla, durante una pulizia intensiva dell’armadio e dell’anta buia, che mi venne in mente di darle nuova vita.
Il lavoro di restyling consiste solo nel chiudere la gonna con un top: il punto vita è diventato il giro del torace e, per non lasciare una forma dritta che fa sempre effetto premaman, è stato cucito l’abito attorno al seno, con piccole pences, creando così un abito dalla forma a impero.
La lunghezza non è stata toccata, ma per non perdere il disegno che con le cuciture si stava modificando, è stato arricciato un piccolo angolino vicino all’orlo. Inizialmente pensavo di inserire delle spalline di raso colorato, ma ho preferito lasciare tutto com’era 😉
Il risultato è un abito corto ma adatto all’estate, alle giornate calde e al mare, ma lo vedo anche un vestito per la sera, creando un outfit un po’ più elegante con una pochette e un bel paio di sandali con il tacco alto.
Bellissima idea! Ma si chiude con una zip i con la coulisse?
no, c’è la vecchia zip della gonna e il bottoncino, prima era sul fianco, ora è sotto il seno. Con la coulisse ce l’avevo beige, presa al mercato, ma era proprio robuccia… penso di averla buttata via
oddio le gonne di lino! l’avevo bianca e nera, rigorosamente al ginocchio! molto meglio così, brava!! le spalline le metterei, ma se riesci a farlo stare su da solo allora no problem! 🙂
le spalline le avrei messe proprio se non fosse stato su da solo, invece non crolla! Cioè, non scende più degli altri abiti senza spalline, che un po’ scendono sempre… è che quei nastri, benchè ci potessero star bene con i colori, mi sembrava snaturassero troppo l’abito
Mi piace molto come l’ hai reso il disegno è davvero bello
si, non ho mai capito se fosse realmente stato fatto a mano o no… il senso logico, mi direbbe di no, ma i disegni sono veramente in rilievo, sembrano dipinti davvero
Eccome se me le ricordo! io ne avevo una bianca che poi ho dato via perchè mi era diventata piccola.. cavolo adesso mi starebbe di nuovo T.T
eh si, e ci potevi fare un vestito per com’era lunga
Ottimo risultato e sta bene anche con le tennis bianche con le stringhe rosa.
verissimo!!!
carino 🙂
Brava! Mi piace molto il tono e la fantasia 🙂 E nella penultima foto sei venuta super carina e in linea con il mood del vestito floreale 🙂
Stai benissimo e hai fatto bene a riciclare questa gonnellina, che era un peccato buttare. Io ne avevo una lunga, sempre in lino, rosa chiaro, che non trovo più altrimenti rimetterei :p
classica lunga in lino!! ma quelle orribili in jeans dell’estate 1999? la mia aveva i bottoni fino alle caviglie, brutta proprio…
Ricordo quel tipo di gonne! Bellissima trasformazione 😍
grazie!! 😀