Jennie Runk e Beyoncé per H&M

h-m-3-205664_0x440Una volta era “robusta”, termine rubato al mondo medico e usato in modo dispregiativo per descrivere fisici morbidi evitando la parola “grassa”; poi ho sentito anche la bellissima espressione “hai l’ossatura pesante”, come a dire: non sei cicciona, hai solo uno scheletro immenso. Oggi invece si usa il termine curvy, che volendo dovrebbe essere usato per definire una donna in carne, burrosa e dalle curve sinuose, appunto, ma mi sembra che vada troppo spesso a indicare una donna normopeso o con qualche chilo in più (lo sappiamo tutti che non c’è nulla di strano e anomalo nell’avere 4 o 5 kg di troppo).
Le taglie 42 o 44 non sono curvy, sono taglie di  persone che stanno bene, con le curve naturali dovute a un’alimentazione sana e al giusto movimento. Le campagne pubblicitarie che si “battono” a difesa delle fisicità più rotonde scelgono modelle definite “plus size”, ma che sono in realtà sempre troppo normali per essere definite curvy. Credo che dovremmo entrare nell’ottica di idee che l’anormalità sta nella taglia 36, non nella 44. L’eccezione non è il fisico con le curve, il quale secondo i boss della moda necessita di maggior attenzione mediatica e campagne pubblicitarie letteralmente su misura, ma piuttosto è da ricercarlo nel corpo denutrito, spesso quasi androgino, con le ossa a vista e le cosce della stessa grandezza dei polpacci. Continua a leggere